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ESPOSIZIONE CANINA


REGISTRAZIONE:
lunedì 31 luglio ore 20:00 su

MESSA IN ONDA TV:
giovedì 3 agosto alle ore 21:00
venerdì 4 agosto alle ore 18:00
sabato 5 agosto alle ore 14:30
domenica 6 agosto alle ore 12:00

su



Video Parte 1 Durata 00' 00''


Video Parte 2 Durata 00' 00''


Video Parte 3 Durata 00' 00''

Video Parte 4 Durata 00' 00''



Spina è una frazione del Comune di Campello sul Clitunno (PG). Con questo nome sono indicati due paesi distinti. SPINA NUOVA è una villa percorsa dall'omonima strada, la Via della Spina, che veniva anticamente usata per raggiungere la Valnerina, Sellano, Verchiano e Colfiorito. Essa è sul versante spoletino, prima del valico. Dopo il valico, verso Cammoro, si trova invece SPINA VECCHIA. Il paese di Spina Nuova si trova a 869 metri sul livello del mare ed è abitato da 33 residenti. La Spina di Campello fa parte dell'associazione nazionale Città del Tartufo. Il territorio circostante, prettamente montuoso, è ricoperto da boschi ed è molto facile trovare e raccogliere il tartufo.

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In tutta l'area è frequente il rinvenimento di reperti romani, a testimonianza dell'antica frequentazione. Il vecchio castello di Spina (Castrum Spine) fu edificato tra il XII ed il XIII Secolo, a guardia dell'antica via. Durante il periodo del Ducato di Spoleto la sua funzione era vitale per mettere in comunicazione la piana spoletina con i territori montuosi del nord-est: gli Statuti di Spoleto del 1296 la citano per via della sua rilevanza. Un documento del 1258 ricorda sia una rocca che un castello di Spina; alla fine del XIII secolo gli spoletini radunarono nel castello di Spina tutti gli abitanti sparsi, assieme a quelli di Acera, dandogli statuti e podestà. Nel 1326 il castello dovette essere occupato dal maresciallo della Curia Ducale, per cacciare via da esso i briganti che lo avevano conquistato. Nel 1361 risultava appartenere al distretto della città di Spoleto. I conti di Campello lo ebbero come feudo personale, tanto che, dal 1410 al 1438, Lanfranco Campello vi si ritirò con la famiglia, facendo costruire l'omonima torre; nei decenni successivi, tali architetture andarono in rovina e l'erede, Eurialo Campello, rivendette tutti i diritti e possessi della famiglia. Nel 1522 prese parte alla ribellione contro Spoleto, conclusa però con un ritorno all'obbedienza.




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